domenica 27 febbraio 2011

colfondo#2


È finito anche Colfondo#2 ed un po’ mi spiace, perché è stata una bella giornata, con bella gente, buon vino e buon cibo e buoni propositi.


Devo dunque ringraziare Stefano Caffarri che l’ha organizzata nella bella cornice dell’'Acetaia San Giacomo di Andrea Bezzecchi a Novellara, e anche tutto lo staff che ci ha accolto e cocolato per l’intera giornata.


Siamo arrivati alle 10 e mezza, un po’ “di corsa” dopo che avevamo fatto una tappa non prevista, ed abbiamo trovato tutto pronto: tavoli, sedute, bicchieri, tovagliette, gente pronta ad accoglierci.


Dopo i saluti del caso siamo anche riusciti a fare una piccola visita in acetaia.


Ecco, mi soffermo un attimo qua perché non avevo mai visto un’acetaia prima di ieri: vedere tutte queste botticelle in riga, annusare l’aria che sapeva di aceto si, ma che aceto! Profumi stranissimi per il mio olfatto vinoso, buoni, dalla liquirizia alla caramella, dalla mela alla pera… e poi il Silenzio, necessario per quella magica trasformazione che fa diventare il vino aceto e che fa trasformare i miei pensieri in fatti… esperienza unica, sicuramente da ripetere con molta più calma.


Alle 11 si sono aperte le presentazioni, le degustazioni e le discussioni e Stefano ha presentato l’evento che consisteva in 2 fasi:

  • fase 1: assaggio dei campioni alla cieca, possibilmente senza indovinare dicendolo all’amico di fianco (sennò prima ci sbacchettava e dopo ci chiudeva in prigione J);
  • fase 2: degustazione dei campioni scoperta con paragone sui campioni assaggiati in fase 1, ovvero alla cieca.

Nella fase alla cieca (1), l’ordine è stato:


[Nicos è un produttore di Colbertaldo di Vidor, area Valdobbiadene, mentre l’intruso era un colfondo francese.]


Nella fase 2 invece l’ordine è stato:


  • Campione numero 1: Nicos
  • Campione numero 2: Zanotto
  • Campione numero 3: Gatti Lorenzo
  • Campione numero 4: Bele Casel
  • Campione numero 5: La Bassetta
  • Campione numero 6: Costadilà
  • Campione numero 7: “L’intruso” Mauzac Nature


Dopo le due degustazioni sono iniziati i commenti, e devo dire che ho fatto davvero fatica a riconoscere il nostro vino dagli altri: forse era una bottiglia un po’ particolare, o forse ero troppo distratta io, fatto sta che l’ho “scoperta” proprio all’ultimo e la comparazione a campione scoperto mi ha dato la certezza.


Comunque sia è stato bello vedere gli invitati “fermentare” dicendo ognuno le proprie impressioni e facendo domande quando ognuno di noi produttori spiegava il proprio modo di lavorare in vigna ed in cantina, la zona, il terreno ecc.


Dopo tutto questo bere, verso le 13 e 30 ci hanno ristorato con una serie di prodotti emiliani:


  • antipasto misto: dove il misto era della buonissima mortadella tagliata a cubotti, del fantastico erbazzone fatto da manine sante, dei ciccioli da capottamento e del grana abilmente pennellato con aceto balsamico dell’acetaia San Giacomo.
  • Tortelli ripieni alle erbette con burro e grana: anche questi fatti da manine sante che probabilmente macinano tortelli a manetta
  • Risotto alla cipolla mantecato al balsamico: cucinato dalla importante esperienza culinaria di Stefano, come diciamo noi “na roba granda!”


Alle 16 circa ci son stati i saluti, così alla fine siamo restati noi col fondisti più Vittorio Tirebuchon con l’intento di fare una miniriunione… trasformatasi in una grande e corposa sciabolata con qualsiasi mezzo (coltelli, bicchieri e altri mezzi di fortuna) e di qualsiasi collo (pure una bottiglia tappo sughero O_O) da parte di un incontenibile Ernesto.


Alle 18 abbiamo finalmente ripreso la strada di casa dove ho proposto a Riccardo Zanotto di mangiarci una pizza.


Abbiamo avuto un interessante scambio di idee, di pareri ed impressioni e ci sono già le basi per un Colfondo 3


… quindi state attenti, i Colfondisti sono attivi!

venerdì 4 febbraio 2011

Una domenica con Jeremy e Tracei Parzen


Jeremy Parzen è un blogger americano, qua trovate tutto su di lui: su cosa fa, di che scrive, cosa gli piace.

Ho avuto l’onore di conoscerlo grazie al buon Riccardo Zanotto, che un po’ di anni fa l’aveva conosciuto nelle vesti di rocker in una nota grossa birreria in quel di Feltre, e che ora è in Italia per un tour in Friuli, ma che settimana scorsa ha festeggiato il suo anniversario di matrimonio con la moglie Tracie P. proprio qua in Italia.

Che al buon Jeremy piacessero il cibo ed i vini dell’Italia ne avevo letto nel suo blog, che fosse legato alla terra veneto- trevigiana l’ho scoperto domenica, quando la sua curiosità è stata tutta rivolta al Prosecco colfondo e a noi produttori-amici che glielo spiegavamo.

Ammetto che ho fatto davvero fatica a seguire tutti i discorsi fatti perché ho avuto diverse nottate in cui non ho dormito, ma mi sono fatta l’idea di cosa possa piacere al mercato americano ascoltando bene le parole di Jeremy.
Innanzitutto l’americano riconosce la parola Prosecco perché è facilmente pronunciabile, come le parole Brunello, Barolo, Pasta ecc.
Ne è uscito anche che il consumatore americano è affascinato dalle tradizioni italiane, e quindi da tutte le componenti culinarie (cibo-vino) che sono frutto di esperienze anche del passato e della tradizione, quasi certamente perché il continente americano non ha tutta la storia che può avere l’Italia o uno qualsiasi dei paesi del vecchio mondo.
Infine l’ha trovato un vino genuino ed intrigante, mai banale o statico, ricco di tante sfaccettature diverse per ogni bottiglia.

Sono stata affascinata dalla curiosità di Jeremy e Tracei, dal loro amore per l’Italia e per il voler cercare davvero i cibi e i vini della tradizione, la voglia di assaggiare, di degustare, di scoprire.

La giornata è stata per me davvero interessante: mi sono resa conto che è arrivato il momento di pensare nel 2011 di proporre qualche bottiglia nel mercato USA e vedere che succederà. Sarebbe una bella scommessa!
Un po’ mi sono mangiata le mani di non avergli portato anche una bottiglia di Raboso, però tra pochi mesi ritornerà in Italia e chissà che non ci sia l’occasione per assaggiarlo assieme.

mercoledì 26 gennaio 2011

È iniziato un altro anno.


Foto: gentile concessione di Vania

Noi stiamo potando, fino ad ora con un tempo più da lupi che da potatori perché la nebbia la fa da padrona. Abbiamo visto il sole pochi giorni, però il clima nel campo è abbastanza bello: nel mentre si pota si scherza e si raccontano aneddoti del passato, storie della famiglia e dei personaggi del paese; in più verso le 3 del pomeriggio capita anche di bere il caffé accompagnato da qualche frittella appena fatta (santa mamma Renata!).

L’anno nuovo si prospetta ricco di cose interessanti da fare: sicuramente una fiera all’estero ed una importante in Italia; ci sono poi persone da incontrare, vignaioli da conoscere e nuovi territori da “colonizzare”, pacificamente, a suon di Prosecco col fondo e Raboso.

Tutto questo implica la stesura di “piani diabolici chiamati PREVISONALI”, di conteggi vari, di etichette da rivedere, di etichette nuove da fare, di scelte di nuovi fornitori e migliori contratti con quelli già presenti; si aggiungono anche i vari misto mare di pagamenti sempre presenti e quindi il solito tran-tran che io non amo particolarmente ma che va fatto nel migliore dei modi.

Con il freddo la situazione in cantina inizia ad essere interessante per quanto riguarda i vini bianchi: i profumi, in punta di piedi, stanno iniziando ad uscire e finalmente i vini sembrano un po’ più “spessi” stanno acquistando corpo e sostanza. Devo dire che eravamo un po’ preoccupati, perché sembravano un po’ dormienti, invece il freddo ha fatto esattamente il suo dovere pulendoli bene.
I rossi invece sono li, il colore è un po’ scarico ma non ci preoccupiamo più di tanto perché sicuramente con l’innalzamento del ph si coloreranno. Anche loro hanno acquisito una nuova limpidezza e a quanto pare la data del nuovo travaso si sta avvicinando.

Qualcuno ha già iniziato ad imbottigliare il vino della vendemmia 2010 (molte cantine a dire il vero è da un po’ che lo fanno… sigh!) mentre noi attendiamo il momento giusto, che per il Prosecco sarà non prima della settimana santa di Pasqua come da sempre i vecchi hanno fatto (e se lo facevano così un motivo di sicuro c’è), per il Raboso 2010 si parla ben dopo Pasqua.

Quest’anno ci saranno delle novità: dei nuovi “figlioli” formato 0,750, ma non voglio svelare niente di più fino al momento propizio.

Detto questo tutti noi vi auguriamo che l’anno nuovo possa essere per voi un anno ricco di ogni cosa desiderata, se poi sabato passate per Casalecchio di Reno noi siamo all'enoteca Soulwine a proporre le nostre creature!



martedì 28 dicembre 2010

anno quasi vecchio, pulizie in corso

Post di servizio, perchè non mi piacciono le persone stupide, e a quanto sembra ce n'è una che passa di qua, con vari nomi e lascia in giro i suoi commenti poco graditi.
Se fosse un blog mio, me ne fregherebbe poco: ho un altro blog in rete, mio personale e gli attacchi non mi fanno paura.
Però questo è il blog dell' azienda di mio padre, e le sue fatiche, i suoi piccoli successi, i suoi passi internauti per mano mia e di mio fratello non meritano frasi stupide dette da persone a cui io personalmente sto poco simpatica.
Detto questo, ne vedrete delle belle a giorni.