domenica 22 dicembre 2019

Solstizio d'inverno



Oggi è un giorno corto di luce, ma da domani le giornate si allungheranno sempre di più.
Non sto qua a spiegare la mena del solstizio, i più se ne ricordano solo se lo sentono alla tv, poi c'è google che aiuta, no? Però vorrei spiegare cosa è voluto dire per me quest'anno.
Sono reduce da un'operazione fatta qualche giorno fa, niente di grave, robe di routine dicono i medici, cazzata la chiamo io... e vedendo alcune donne in ospedale con me, beh era una cazzata la mia. Naturalmente ho dovuto fare qualche giorno di degenza, per lo più a letto guardando la tv, dormendo, leggendo, facendo qualche carta al pc... una noia mortale.
Di certo non mi hanno aiutata ne il tempo che ci ha regalato piogge abbondanti con mezzi allagamenti, ne le poche ore di luce... ho capito che ho bisogno di luce per stare bene, sennò divento indisponente e pure depressa.
La luce che serve per la dinamizzazione serve anche a me.
La Luce intesa non solo come Sole, ma anche come stato interiore, come una capacità che si rinnova sempre nel coltivare il Bene per noi e anche per gli altri, il Bello per noi e per tutti. Possiamo far risplendere il nostro Sole con gesti di amore ed affetto verso l'Altro, chiunque esso sia.
Quindi vi auguro di essere più attenti alla vostra Luce, di accogliere l'altro e di fare del Bene, che ce n'è davvero bisogno.
Tanti auguri di un Sereno Natale.
Caro.





martedì 19 novembre 2019

di ritrovamenti


È strano come serve perdersi per poi ritrovarsi, come quando si scappa per poi ritornare per risentire gli odori, i profumi ed il sapore di ciò che è casa.
Torno, spero non sia solo un passaggio, l'ennesimo, per aprire le finestre di questa “casa” e spazzare un po' la polvere... vorrei che fosse un appuntamento in cui mi fermo e mi prendo tempo per me, che il tempo è diventato una cosa molto distante dagli orologi di questo mondo.
La mia vendemmia è finita il 28 ottobre con sua maestosità il raboso, ed ora mi sto dedicando tra la cantina, gli attrezzi da mettere in letargo, i vigneti da preparare per l'inverno e le solite carte.
Fino ad ora è stata una vendemmia strana, in un'annata per nulla facile, in cui si sono mescolati sentimenti controversi: gioia, fatica, rabbia, incapacità di accettare gli stop forzati e consapevolezza che dobbiamo raccogliere i “frutti” che l'annata ci lascia, siano essi da albero o da vita.
Alla fine non si è padroni di nulla, benché pensiamo di esserlo di tutto...
Sono arrivata al momento della vendemmia stanca di corpo e sopratutto di testa, ho avuto dei momenti di spavento e paura, in cui la matassa era tutta aggrovigliata e attorniata di nebbia fitta, in cui credevo di aver perso il bandolo. Mi sono ricalibrata, anche grazie al supporto di chi mi vuole bene, e della magnifica squadra che mi ha supportata e sopportata in questa vendemmia.
Adesso sono in quel limbo che ha ogni guerriero che torna da una battaglia lunga e faticosa.
Il bilancio della vendemmia è dato da un 30-35% in meno di vino finito.
L'uva pesava poco quindi minor resa, in uno stesso grappolo c'erano 3 tipologie di grandezza degli acini: quelli fioriti bene, quelli colpiti da acinellatura perché fioriti nel bel mezzo della pioggia, quelli colpiti dalla peronospora.
Non è mancato qualche caso di marciume acido e qualche altro di botrite buona.
I mosti hanno avuto comportamenti diversi, per esempio il verduzzo con cui facciamo il Canaja, nonostante la macerazione di 24 giorni e le continue follature e rimontaggi non ha estratto il suo solito colore giallo ambra.
Il Prosecco con cui facciamo il Bolle Bandite è a mio avviso troppo acido nonostante la maturità giusta in campo, i rossi sono venuti profumati ma non mi convince il colore... è mancato il sole, benché ci sia stata caldazza.
La nebbia che ho nel cervello è ancora li, si diraderà man mano che i vini “usciranno”, è comunque chiaro che le bottiglie saranno meno ma spero migliori.
Non sono ancora arrivata a fare quello che vorrei, e le varianti che non me lo permettono sono molte, alcune arrivano tra capo e collo quando ti pare di esser arrivato sulla cima e invece... invece era solo un colle, l'ennesimo.
Io però non mi do per vinta...

lunedì 17 dicembre 2018

Zivijo!!!



Felice di partecipare anche quest'anno, non più da bevitrice ma espositrice.
Che sia festa!!!




"Cari tutti,
Anche questo autunno sta per volgere al termine, e sono tre vendemmie che raccogliamo l'uva senza Stanko. Ma quel vuoto che ha lasciato fisicamente si è trasformato in uno spazio pieno di ricordi, immagini, emozioni e sentimenti all'interno dei nostri cuori.
E anche quest'anno vogliamo festeggiare il suo compleanno con una grande festa, con tanti amici e persone care. Il 20 dicembre si terrà quindi “Zivijo!” 3° Memorial Stanko Radikon, un evento di beneficenza aperto al pubblico, con il vino e i piatti degli amici di Stanko.
« Živijo Stanko! “živijo” in sloveno, la tua lingua madre, che può essere tradotto con il “viva” che si usava una volta, un augurio di vita come saluto quotidiano, e che tu usavi per brindare alzando i calici. A te! Alla vita! »
Ci farebbe molto piacere incontrare ognuno di voi in questa occasione, ma siamo coscienti dei vostri impegni e della distanza che spesso ci separa. La prossima edizione si terrà nel 2020 e a seguire con cadenza biennale. Sempre il 20 dicembre.
Un abbraccio grande
Famiglia Radikon"

venerdì 21 settembre 2018

perdite

Hanno deciso di andarsene delle persone molto importanti per il mondo del vino a cui appartengo, a cui ero legata, anzi, sono legata e sempre resterò legata.
Perchè certi legami vanno oltre la morte, e oltre le parole.

Ernesto








Giuseppe (Beppe)





Stefano





Di tutti e tre mi resterà nel cuore lo sguardo disincantato e gli occhi da bambino, l'essere burberi ma dolci solo con chi avevano fiducia, le battaglie (alcune fatte assieme), gli scontri aperti o meno, i sorrisi e le risate.

Con Ernesto ci siamo incazzati per un fronte comune...
Con Stefano ho sbagliato metro a Parigi chiacchierando di vigneti...
Con Beppe ho riso molto, moltissimo...

Ernesto mi ha ricordato cos'è un sogno e perchè portarlo avanti.
Stefano mi ha insegnato la biodinamica quando i guru di ora andavano a rane.
Beppe è il padre della mia migliore amica.

(Beppe è il più caro tra tutti, per un'infinità di momenti passati a casa sua.)

In due mesi 3 grandissime perdite.
Vi voglio bene, ovunque voi siate continuate a fare vino.

NB. ho preso le foto dalla rete, mi scuso se non ho messo i proprietari.