lunedì 25 ottobre 2010

Non raccolgo funghi, ma inglesi.

È tempo di travasi, di castagne, e di funghi, io allieto le mie giornate solo con i primi, perché dei secondi non vi è traccia. Si sa che casa nostra non è zona di castagne, però di funghi una volta si, adesso non ne trovo, che sia qualcuno che se ne allieta?
Bando alle ciance.Tra i vari travasi c’è stata la degustazione alle Ombre Rosse a San Trovaso con Fortezza Bastiani, ovvero l’agenzia a cui ci appoggiamo in veneto, e una visita in azienda.
La degustazione è andata bene: c’è stato un bel flusso sia di ristoratori che di appassionati degustatori, e noi abbiamo fatto innamorare Roberto, che prossimamente aprirà un locale a Desenzano e vuole che il nostro Prosecco diventi il “Vino del Cuore”! Bella l’idea del vino del cuore, ma molto di più quella di avere sole donne a gestire il locale.

Venerdì invece c’è stata la visita di un gruppo di manager e capi sommelier di ben 6 locali inglesi!!
Devo dire che ero emozionata all’idea di avere la nostra prima visita aziendale seria, ovvero da produttore a compratore, anche perché non parlo bene inglese (ottimo motivo per fare un corso serale quest’inverno).Insomma tra una spiegazione in campo di cos’è e com’è fatta una Bellussera, di come fissiamo i tralci fruttiferi con i rami di salice e di come è fatto il terreno prendendolo in mano, abbiamo fatto il 60% della visita; poi c’è stato il momento in cantina, dove abbiamo fatto vedere i mezzi tecnologici a nostra disposizione e le analisi dei vini (non avevo motivo di nasconderle visto che erano in bella mostra nella scrivania!).Ma il colpaccio l’abbiamo segnato quando li abbiamo fatti accomodare in taverna per fargli assaggiare i nostri vini, abbinati a piatti tipici e veloci della nostra terra: tra un piatto di polenta, funghi, salsiccia e radicchio e formaggio imbriago, un assaggio di polenta abbrustolita e gorgonzola sciolto sopra, un bel piatto di radici e fasioi e tanto Raboso e Prosecco!

Dare un bicchiere di Raboso così a stomaco mezzo vuoto non aveva senso: non sarebbe stato apprezzato per il purosangue che è; invece abbinato a cibo che gustativamente e visivamente potevano vedere e riproporre nei locali ha fatto il suo colpo.

Così tra un racconto della storia dell’azienda tra le due guerre, fatto dal papà Lorenzo, una visione di come facciamo l’Imbriago fatta da mio fratello Lino e la lezione di cucina della mamma Renata abbiamo passato 3 ore assieme conoscendoci e stando veramente bene.
Inutile dire che il più bel complimento è stato sapere che nel tratto casamia-aereoportodiTreviso e nel volo Treviso-Londra si sia parlato della famiglia Gatti e dei vini Gatti, soprattutto del Raboso!

Adesso ci aspetta #Colfondo1!

PS: Non ci sono foto perchè ho aiutato la mamma a cucinare.... :)

2 commenti:

FrancescaV ha detto...

carino il racconta della visita dei compratori inglesi, conquistati dai vostri vini abbinati ai piatti tipici della vostra zona. Mi sembra di capire che l'incontro sia proprio riuscito :-)

Carolina l'enologa ha detto...

eh si, riuscitissimo al punto che al lunedì avevamo già gli ordini :)