Siamo a quasi metà settembre e siamo ai rossi.
Vorrei dire che è già successo prima di vendemmiare i rossi al 12 di settembre, ma non è mai stato.
Annata pazzerella, caldo e afa che se stai in cima al carro la bellussera non ti copre più, nemmeno se cerchi l’ombra. E la sete, la gola secca, e ti fermi e bevi e in 3 nanosecondi sudi, grondi acqua (non sangue come l’italia…. Concedetemela, è vendemmia).
E succede che nel mentre hai la cantina che sa di mandorla del tocai, mista al prosecco che fermenta, devi pensare a dove metter i rossi che porterai in cantina, devi controllare le solforose e le acidità, e devi fare babi per capire dove si sta andando coi numeri, che poi alla fine vince l’istinto qua. E devi rinfrescare le vasche di cemento, e fare anche i primi travasi, e poi scrivere nel quadernone che sennò ci si dimentica i dati…. E poi ricopiarli nell’agenda sennò van persi gli storici. E vien sera e vien mattina e a volte non mangi e a volte non dormi.
Siamo quasi a metà settembre, e se continua così io il raboso lo lascio su, fino a che non dice basta, che tanto di cose da fare ce n’è.
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