Cerea per noi è stata una palestra di vita, per me poi un’occasione per raccontare di noi, delle nostre fatiche, della nostra passione, del nostro mondo.
Già da mercoledì abbiamo respirato un’aria diversa, l’accoglienza è stata delle migliori: Paolo Vodopivec (una vitovska da capottamento!) e Dario Princic (un cabernet che mi piace assai!) ci hanno spiegato dove saremmo stati come postazione, dove poter mettere i nostri vini nel magazzino, dove trovare ciò che serviva.
Giovedì siamo arrivati in perfetto orario per allestire la nostra postazione, e abbiamo conosciuto i nostri vicini: Alessandra e Carlo di Monte Dall’Ora, e Alois di Haderburg (due serie di vini da sballo!).
Già dal primo giorno l’affluenza è stata davvero buona, al punto che l’unico giorno che siamo andati a mangiare è stato venerdì verso le 14 e 15…, e anche i partecipanti sono stati eterogenei: enotecari, ristoratori, importatori, amanti del vino, blogger, addetti ai lavori, giornalisti e chi più ne ha più ne metta.
In 3 giorni ho assaggiato molto poco di quello che avrei voluto, e mi ritengo fortunata per aver fatto qualche scambio di opinioni ed idee con qualche produttore, però devo dire che mi sono divertita parecchio nell’esser per la prima volta “ dall’altra parte del banchetto”.
Abbiamo appurato che l’uso della rete ha destato la giusta curiosità nelle persone che ci conoscevano attraverso quel canale; abbiamo felicemente appreso che il nostro Prosecco veniva comparato con quello di Casa Coste Piane e con quello di Colvendrà; abbiamo scoperto che ai giapponesi piace il Campagne29; che il nostro Raboso 2009 è un vino “austero che non ti aspetti”.
L’adrenalina è sempre stata alle stelle, non abbiamo sentito la fatica mentre eravamo in fiera, poi quando ritornavamo nelle nostre stanze comunque era una fatica densa di gioia, quindi poco sentita.
Venerdì sera c’è stata la proiezione del film/documentario di Vinicio Capossela, “La faccia della terra”: molto bello e ben fatto, con la partecipazione dello stesso Capossela alla cena dei vignaioli che si è tenuta subito dopo.
La cena dei vignaioli è stata spettacolare: finalmente ho avuto l’occasione di degustare qualcosa con calma! Infatti durante i 3 giorni ho più che altro attinto di Amarone e Pas dosè, invece alla cena ho assaggiato cose sempre buonissime ma diverse.
Ogni produttore ha portato i suoi vini, li ha mesi nel tavolo e poi sono iniziate le danze; inutile dire che la sottoscritta ha infiltrato delle bottiglie sul tavolo accanto che han riscosso il giusto successo!
Eco cos’ho assaggiato nella mia 3 giorni, che più mi ha colpito:
Barbera 1999 e Barolo chinato di Cappellano, la prima buona, il secondo con la cioccolata è davvero la morte sua;
Terrano 2007 di Zidarich, vorrei farlo io….;
Bianco Podere Concori, un bianco che mi affascina; il Melograno è no buono, di più!;
Tre stelle di Cascina delle Rose, un barbaresco che vorrei bere sempre;
Moscato passito di Cerruti, fortuna che io non amo i passiti…sennò vedi te!;
Vitovska di Skerlj, interessante al naso e in bocca;
tutti quelli di Caves de Pyrene.
Ci tengo a dire che abbiamo avuto la fortuna di parlare con dei produttori come noi, e siamo d’accordo di andarli a trovare, perché ho bisogno di confrontarmi con loro e degustare i loro figlioli assieme, con calma. Queste splendide persone sono:
Eugenio Rosi, Alessandra e Carlo di Monte dall’ Ora, Augusto Cappellano, Erika di Haderburg. Per cui appena possibile ci sarà un reportage.
Ringrazio il gruppo Vini Veri per la possibilità che ci ha dato di farci conoscere attraverso loro, per i bellissimi 3 giorni passati con queste bellissime persone.
E mi scuso se ho dimenticato qualcuno siete comunque nel mio cuore e nel mio palato!!!!
1 commento:
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